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Cristina
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venerdì 9 aprile 2010

La Leishmaniosi canina-conoscenza e prevenzione

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Leishmaniosi e Leishmania: di cosa stiamo parlando?


(Dedicato a chi vuole conoscere il significato esatto delle parole.)
Per leishmaniosi si intende indicare un gruppo di malattie molto diverse tra loro che colpiscono sia uomini sia animali, causate dalla Leishmania. Chi è colpito da leishmaniosi, è sicuramente portatore dell’agente infettivo chiamato Leishmania.
Per Leishmania si intende definire il gruppo dei vari microrganismi protozoari responsabili delle diverse forme di leishmaniosi. Chi è portatore del microrganismo chiamato Leishmania non per forza è anche malato di leishmaniosi, in quanto alcuni soggetti restano asintomatici, cioè apparentemente sani, per molto tempo.
Il Genere Leishmania ospita al suo interno diverse specie di Leishmanie imparentate tra loro (Leishmania tropica, L. donovani, L. infantum, L. major, L. brasiliensis, L. peruviana, L. mexicana, L. guyanensis e varie sottospecie) che differiscono per la loro distribuzione geografica, per il tipo di ospite che colpiscono (uomo, cane, roditori, altri animali), per la malattia che sono in grado di determinare (leishmaniosi viscerale, leishmaniosi cutanea, leishmaniosi canina, ecc.) e infine per la specie di invertebrato (in genere insetto) dal quale si fanno ospitare e che sfruttano per raggiungere l’uomo o il cane.


Cos’è più esattamente la Leishmania?


La Leishmania è un organismo molto piccolo formato da un’unica cellula la quale dispone al suo interno di organelli e strutture simili a quelle che si trovano anche nelle cellule degli organismi superiori. Dal punto di vista tassonomico le leishmanie sono Protozoi: un gruppo eterogeneo di microrganismi formati da una sola cellula ma dotati di alcune caratteristiche per le quali non possono essere classificati né come batteri, né come funghi, né come organismi vegetali. Dal punto di vista della tassonomia una volta i protozoi venivano considerati nel Regno degli Animali, cioè li si considerava “animali unicellulari”, in quanto non erano piante, né funghi, né batteri, né virus. Recentemente invece si è pensato di creare un Regno tutto per loro, separandoli definitivamente da tutte le altre forme di vita conosciute.
Comunque, tornando alla nostra Leishmania, si tratta di un organismo piccolissimo, un protozoo, che parassita uomini e animali e che in qualche caso provoca una malattia chiamata leishmaniosi.

Vita da Leishmania


La leishmania come già accennato non vive soltanto negli animali o negli uomini nei quali poi determina la malattia nota con il termine di leishmaniosi. Infatti durante la sua vita (vita miserabile di parassita, ma pur sempre vita!) si fa dare un “passaggio” all’interno di una seconda tipologia di ospiti: gli insetti.
Il ciclo biologico della leishmania pertanto funziona così: la leishmania vive in un particolare insetto, vi soggiorna fino a riprodurvisi; dopo che la leishmania si è moltiplicata nell’insetto, è pronta per diffondersi e colpire uomini e animali. Come? Attraverso la puntura dell’insetto medesimo: si tratta sempre infatti di un insetto pungitore simile ad una piccola zanzara.
Non si tratta di una zanzara, però: il vettore della leishmania è infatti la femmina del pappatacio o flebotomo (Phlebotomus spp nel Vecchio Mondo) oppure, in Paesi lontani dal nostro, una specie di cimice ematofaga. In ogni caso si tratta di un insetto che si nutre di sangue e che nel corso della sua molesta esistenza pasteggia su moltissimi individui diversi, riuscendo a diffondere le Leishmanie da cane a cane o da uomo a uomo.
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E’ solo l’insetto che può trasmettere la Leishmania ad un cane: ossia, un cane infetto non può direttamente infettare un altro cane o una persona!

Vita da pappatacio


Ora, come si è visto, questa malattia ha tre protagonisti. Il primo è la Leishmania. Il secondo è l’insetto vettore. Il terzo è il cane,l'uomo o uno degli altri ospiti.
Pappatacio (da "pappa e taci" ossia insetto pungitore silenziosissimo) è il nome volgare che viene dato ad un gruppo di piccoli insetti simili a minuscole zanzare pelose appartenenti alla Sottofamiglia Phlebotominae. La Sottofamiglia Phlebotominae è divisa in vari Generi e complessivamente ospita circa 700 specie diverse, 30 delle quali veicolano varie specie di Leishmania. In Italia risultano vettori di Leishmania 7 specie di pappataci, tutti appartenenti al Genere Phlebotomus.
La vita del pappatacio italiano inizia da un uovo deposto in un luogo caldo, buio, privo di correnti d’aria e molto umido: fessure del terreno, spazzatura, condotti fognari, ricoveri per animali, tronchi marci, strati di foglie morte e materiale organico di vario genere.
Come vedete l’habitat del pappatacio è esattamente il contrario di “luminoso, areato, asciutto e pulito”.
Dall’uovo schiude una larva che vive in questo luogo umido, al buio, protetta dai raggi solari, ad una temperatura superiore ai 15°C, nutrendosi di materiale organico in decomposizione. La larva dopo vari stadi di maturazione, se il clima lo permette (in Italia da maggio a settembre), raggiunge lo stadio adulto e diventa quello che è: un insetto nocivo.
Il flebotomo adulto femmina infatti si nutre di sangue. Risulta attivo durante la notte in due momenti particolari: a notte inoltrata e poco prima dell’alba. Il pappatacio non ama volare a lungo e fa quindi piccoli spostamenti, si muove a scatti e il suo volo è silenzioso, senza vibrazioni, al contrario di quello della zanzara; il suo morso è prevalentemente indolore, con qualche eccezione nei soggetti allergici o in caso di molte punture. E’ piccolo, misura pochi millimetri, quindi attraversa facilmente le maglie delle zanzariere. Se ne infischia dei comuni repellenti per le zanzare. Ama le basse altitudini, preferendo vivere al di sotto dei 400 metri sul livello del mare. Non resiste ad altitudini superiori agli 800 metri.
Ah, dimenticavo. I pappataci sono dei cattivi volatori e per questo odiano le correnti d’aria. Zanzariere e fornellini per zanzare non servono ad allontanare i pappataci dalle camere da letto, ma un ventilatore in azione li scoraggia.
Il pappatacio oltre ad essere il veicolo in Italia della leishmania è anche il vettore della meningite da virus Toscana, una meningite umana a decorso benigno che ha particolare diffusione in Centro Italia, rappresentando circa la metà dei casi di meningite estiva.
In sintesi: il pappatacio colpisce nel periodo estivo, prevalentemente in Centro Italia, Sud Italia, isole e Liguria, alle basse altitudini (sotto i 400 m s.l.m.), a notte fonda e all’alba. E’ indifferente ai comuni prodotti contro le zanzare.
ATTENZIONE: la distribuzione dei flebotomi sta cambiando! Nel Nord Italia sono stati segnalati ritrovamenti di flebotomi, con una distribuzione discontinua (a macchia di leopardo) in regioni ritenute tradizionalmente indenni come Trentino, Piemonte, Friuli Venezia Giulia. Anche in queste regioni il vostro cane può contrarre la leishmaniosi.
L’insetto ospita al suo interno la Leishmania, la quale vi si riproduce per divisione (scissione binaria). L’insetto punge l’uomo o il cane e vi trasferisce diverse Leishmanie. Le poche Leishmanie introdotte nell’uomo o nel cane tramite la puntura del flebotomo, iniziano a riprodursi ancora, molto molto lentamente. Mano a mano che si riproducono si diffondono in vari organi, determinando infine, dopo alcuni anni, la malattia detta leishmaniosi.
I cani con la leishmaniosi ospitano molte Leishmanie. Questi cani, così come sono stati punti la prima volta dall’insetto-vettore, prima o poi verranno punti anche da un insetto “sano”. Cioè un giorno un pappatacio appena nato e privo di Leishmanie andrà a pungere un cane leishmaniotico. In questo modo il pappatacio “sano”, durante il pasto di sangue, andrà ad assumere, assieme al sangue, anche qualche Leishmania, la quale si moltiplicherà nell’insetto. Le nuove Leishmanie in pochi giorni saranno pronte per essere inoculate attraverso la puntura di quell’insetto in qualche ignaro animale a sangue caldo. Così il cerchio si chiude e, come tutti i cerchi, non si capisce dove questa storia sia cominciata.

Come faccio a proteggere il mio cane dalla puntura del flebotomo?


I repellenti in commercio in Italia sono: Scalibor protector band collare , Exspot fiale spot on, Advantix fiale spot on. Altri collari, spray, fiale spot on efficaci contro pulci e zecche, a meno che non abbiano una specifica indicazione e approvazione per i flebotomi, sono da considerarsi inefficaci contro questo particolare insetto!

Se il cane ha la leishmaniosi, a chi può trasmettere questa malattia?


A nessuno. Infatti la Leishmania si “prende” solo dal pappatacio. Per prenderla quindi è necessario essere punti da un pappatacio che a sua volta si sia infestato succhiando il sangue di un animale malato. E’ per questo che la leishmaniosi non si trasmette da cane a cane o da cane a uomo o da uomo a uomo: ci vuole sempre il pappatacio.
Per questo motivo la leishmaniosi è una malattia non contagiosa: la trasmissione non avviene da malato a sano, ma solo dopo la puntura dell’insetto vettore.
Tuttavia il cane leishmaniotico, ossia malato di leishmaniosi, può essere punto da un pappatacio “sano” che, infestandosi, potrà iniziare un nuovo ciclo di trasmissione e inoculare le leishmanie ad un cane sano. Per questo motivo i cani infetti sono un serbatoio di leishmanie e pertanto vanno protetti dalle punture dei pappataci: bisogna impedire all’anello di chiudersi, bisogna impedire che un cane infetto trasmetta la leishmania ai pappataci.
Evitare che un cane leishmaniotico venga punto dai pappataci è un comportamento responsabile, ambientalistico, sanitario a tutti gli effetti: protegge l’ambiente dove noi tutti viviamo. Dire “tanto questo cane ha già la leishmaniosi, quindi è inutile proteggerlo da nuove punture” è irresponsabile e denota una profonda ignoranza di questa materia. Diffidate di chi vi fa questo tipo di discorso, qualunque sia il suo titolo di studio!

Dott.ssa Nicoletta Bevere, Medico Veterinario, Ambulatorio Veterinario Rucellai Milano

RIASSUMENDO...
La leihsmaniosi una malattia grave che colpisce sia l’uomo che il cane, essa è causata da un piccolo parassita il flebotomo, simile a una zanzara ma leggermente più piccolo lungo circa 3 mm di provenienza dai paesi dell’area tropicale ma oramai diffusosi anche in tutti i paesi del bacino mediterraneo. Essa si trasmette attraverso la puntura di un flebotomo infetto che a sua volta ha già succhiato il sangue di un soggetto uomo o cane, già infetto.
Una volta contagiati, si rimane portatori a vita, in quanto le terapie attuali sono in grado di ridurre i sintomi ma non di portare alla completa guarigione.
Ecco perché può essere definita la peste dei cane, perché pur non essendo contagiosa è come se lo fosse poiché la trasmissione avviene attraverso la puntura di una zanzara: praticamente invisibile, incontrollabile, ingestibile.

PREVENZIONE


Non essendo ancora stato prodotto un vaccino, la profilassi per il cane non può limitarsi ad altro che alla protezione dagli insetti con collari repellenti a base di piretroidi sintetici come la deltametrina e la permetrina, con farmaci per uso spot-on (fiale da applicare sulla cute).
La lotta ai flebotomi può essere condotta principalmente attraverso due tipi d’intervento: il primo prevede misure di protezione contro la puntura dei flebotomi; il secondo, teso a ridurre significativamente la densità di questi insetti, implica l'uso di insetticidi e/o operazioni di bonifica ambientale atte ad eliminare le cause favorenti il loro sviluppo larvale, in particolare in aree urbane e peri-urbane. Misure da prendere per la protezione individuale e collettiva in zone endemiche per leishmaniosi, oltre l'uso di repellenti, sono l’utilizzo di zanzariere a maglie molto fitte applicate a finestre e porte e l'evitare di soggiornare all'aperto durante le ore notturne nella stagione calda.
Una volta l’anno,nel mese di dicembre,fate fare al vostro cane il Test per accertarvi che non abbia contratto la Leishmaniosi,ci vuole un attimo ad eseguirlo e potete stare più tranquilli!

Approccio clinico-diagnostico della malattia

 

Clinica e terapia 

  

Leishmaniosi canina: miltefosina-allopurinolo o terapia tradizionale?


 

Leishmune: il vaccino brasiliano


Leishmaniosi: in Italia la prova clinica del vaccino

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